La luce si offusca nel bosco
Lasciando spazio all’oscurità.
Dovremmo chiederci ognuno di noi quanto spazio lasciamo al buio.
Alla parte più oscura, piú terrifica, più spaventosa.
Quanta parte della nostra mente gli affidiamo. Quanta energia.
C’è buio e buio. C’è il buio che serve a ricaricare, che aspetta la luce dell’ alba e passa attraverso la notte e le stelle e la musica. Un buio che ristora, cura e rende nuovi nella luce.
C’è il buio oscuro della cattiveria e del maligno. Il buio dell’invidia e dell’amore malato. Il buio del pensiero distruttivo nei confronti degli altri o di se stessi.
Senza coscienza nè etica.
C’è il buio che arriva all’improvviso e non rischiara e affossa.
Non possiamo più metterci al centro, noi umani. Sta cambiando il vento.
Il vittimismo non è più centrale.
La vittima ha fatto il 50% di share.
‘Non basta.’ Urla il pingue commesso.
‘Di più vogliamo di più.’
Che la vittima diventi carnefice.
Cosa?
‘Più cattiveria. Più maligno. Più nero.’
Il potere marcio e le scalate alla diligenza.
‘E non c’è sesso senza amore
Nessun inganno, nessun dolore’ cantava Venditti quando io avevo vent’anni e urlavo a squarciagola. Con i golf che ora indossate dopo averli trovati su banchi polverosi o in negozi vintage che diventano boutique.
E oggi nonostante il porno, le scopate al telefono e la difficoltà di toccarsi. È sempre così. Non c’è sesso senza amore né tenerezza nel mio cuore.
La vita è un rischio. Respirare, cantare, arrivare a sera è un rischio. Fatto di ombre e luce. Un rischio fondamentale. Umano non robotico. Cambiano i popoli e le civiltà. Cambiano i poeti e la loro struttura umana. Cambiano i colori della pelle e l’ardire.
Siamo fatti di processi, emozioni e amore. Anche di odio e miseria.
La vita è un rischio.
Toccare la pelle di un altro e il suo corpo anche.
Contaminazione.
Noi del 70 ci hanno partoriti con pelo sullo stomaco.
Dopo solo fragilità e xanas.
Prima era solo per ricchi facoltosi che desideravano levarsi l’ansia bevendoci su.
La povertà culturale, e il mondo meno vasto hanno protetto il ceto medio dalla depressione di massa e l ansia collettiva.
Dalle onde di indignazione appese e dalla società patriarcale che ingrassava i suoi maiali a colpi di trash.
Li è cambiato il mondo.
L’accesso e l’eccesso di tutto a tutti ha solo contribuito all’ impoverimento delle nostre facoltà mentali. All’ispessimento della psicopatologia. All’allontanamento dal verace.
‘Le vongole meglio surgelate, grazie.’
Voglio cantare
Cantare con lo spirito
Senza fare gin tonic
Ma solo atti
Atti diffusi
Nel salotto del mondo
Senza tetto
‘Non stare’ è ancora possibile.
Gli emisferi sono due
E non sono il nostro cervello
Allarghiamo la visione
Sipario
Qui la versione parlata:
Una chicca ragazzi!
quando siete in macchina o mentre vi fate la doccia o siete seduti sul divano a chillare ascoltate il nuovo format di Hangar:
Atelier
condotto da Pierluigi Doro
Co il primo ospite
Artista internazionale
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